venerdì 28 febbraio 2014

Lunedì 3 marzo presentazione a Bologna del libro di Gianni Campi "Un manager prestato al giornalismo"

Ecco la locandina che annuncia la presentazione dell'ultimo lavoro di Gianni Campi, dirigente e manager di importanti gruppi industriali italiani e di banche nonché vicepresidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti dal 1984 al 1992 e dal 1995 al 2001. 


L'appuntamento è per le ore 18 presso il salone dei Carracci della sede Ascom, in Strada Maggiore, 23 Bologna

sabato 15 febbraio 2014

Un utile promemoria ... per chi lavora e per il datore di lavoro

Carta dei doveri del giornalista degli Uffici Stampa

Si definisce come attività di Ufficio Stampa una funzione prettamente giornalistica, in quanto diffonde notizie per conto di aziende, organismi, enti privati o pubblici. Sono perciò esclusi dall’attività di Ufficio Stampa differenti aspetti della comunicazione come relazioni pubbliche, relazioni con i cittadini, marketing e pubblicità. Anche la figura del “portavoce”, diffusa soprattutto in politica e negli organismi elettivi, non è compresa nella definizione di Ufficio Stampa ed è quindi incompatibile con il ruolo di addetto stampa, coordinatore o capo ufficio stampa.

L'Ufficio Stampa è la struttura primaria dell'informazione giornalistica verso l’esterno. Il giornalista che vi opera è tenuto ad osservare la Carta dei doveri che è il fondamentale documento deontologico di riferimento per tutti gli iscritti all’Ordine, a prescindere dalla natura contrattuale e dal tipo di incarico ricoperto e da eventuale altra attività svolta, e le norme deontologiche fissate dalla legge professionale oltre a quelle enunciate in documenti ufficiali dell'Ordine (Carta dei doveri, Carta di Treviso sui minori), Carta dei doveri dell'informazione economica e finanziaria, Carta di Roma, Carta di Firenze) ed a quelle che verranno adottate in futuro dall'Ordine.


Il giornalista che opera negli Uffici Stampa delle amministrazioni pubbliche agisce in conformità a due principi fondamentali contenuti nella legge 150/2000: il diritto dei cittadini di essere informati e il diritto/dovere delle istituzioni pubbliche di informare. I giornalisti che lavorano negli Uffici Stampa, sia pubblici sia privati, sono tenuti a partecipare alle attività di formazione e aggiornamento professionale permanente, promosse direttamente o indirettamente dal Consiglio Nazionale, seguendo i percorsi formativi definiti per i giornalisti sia professionisti sia pubblicisti.

In ogni caso, sia nelle strutture pubbliche che nel privato, il giornalista, in armonia con quanto prescrivono la legge 69/1963 istitutiva dell’ordine professionale, le norme deontologiche, e - per gli enti pubblici - la legge 150/2000, è tenuto, pur in un doveroso ambito di collaborazione, a separare nettamente il proprio compito da quello di altri soggetti che operano nel campo della comunicazione. La qualificazione di ufficio stampa e la denominazione di addetto stampa o capo ufficio stampa sono riservate unicamente agli iscritti all’ODG.

Il giornalista dell’Ufficio Stampa accetta indicazioni e direttive soltanto dai soggetti che nell’ambito dell’ente, organizzazione o azienda, hanno titolo esplicito per fornirgliele, ovvero dal giornalista capo ufficio stampa o coordinatore e, laddove non esiste, dal responsabile dell’attività di informazione dell’Ente medesimo, purché naturalmente le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, alle carte deontologiche, al Contratto di lavoro.

Il giornalista deve uniformare il proprio comportamento professionale al principio fondamentale dell’autonomia dell’informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell’Ufficio Stampa nell’ambito della struttura pubblica o privata in cui opera.

Il giornalista direttore responsabile di house organ, siti web, newsletter o altri mezzi di informazione aziendale, purché si tratti di testate registrate, esercita i diritti e doveri della firma. Ciò comporta l’adozione di scelte relative alla correttezza dei contenuti dei quali risponde, oltre che in sede civile e penale, anche rispetto all’Ordine dei giornalisti.


Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la propria responsabilità verso i cittadini non può essere condizionata o limitata da alcuna ragione particolare o di parte o dall’interesse economico. In tal senso ha l'obbligo di difendere la propria autonomia e credibilità professionale secondo i principi di responsabilità e veridicità fissati nella legge istitutiva dell’Ordine.
In particolare, nelle istituzioni di natura assembleare e nelle assemblee che svolgono attività informativa in modo associato e nelle quali operano sia la struttura di informazione dell’organo assembleare che quella dell’organo esecutivo, il capo ufficio stampa e/o coordinatore garantiscono il pieno rispetto della dialettica e del pluralismo delle posizioni politiche, evitando ogni commistione tra l’informazione dell’assemblea e quella dell’Esecutivo.

Secondo quanto prescrive la Carta dei doveri, il giornalista che opera in un Ufficio Stampa non può ricevere né fornire doni o altre utilità che possano limitarne l’autonomia e la credibilità professionale.

Il giornalista degli Uffici stampa non può assumere, nell'arco di vigenza del rapporto di lavoro, collaborazioni, incarichi o responsabilità in conflitto con la sua funzione di imparziale ed attendibile operatore dell'informazione.

La violazione di queste regole integranti lo spirito dell’art. 2 della Legge 03.02.1963 n. 69 comporta l’applicazione delle norme contenute nel Titolo III della stessa legge.

  
Documento approvato dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti nella riunione del 10 novembre 2011.




mercoledì 12 febbraio 2014

Save the date ...

Bologna martedì 18 febbraio un seminario Inpgi: “Non c’è previdenza senza lavoro”
Il forMedia Istituto per la formazione al giornalismo e alla comunicazione multimediale, già accreditato per la formazione alla Fnsi, ha ricevuto dall’INPGI l’incarico di organizzare, anche quest’anno, una serie di seminari sul tema “Non c’è previdenza senza lavoro. Per un nuovo welfare dei giornalisti italiani: protezione sociale, microcredito e formazione”.
Il primo appuntamento è previsto a Bologna martedì 18 febbraio, dalle 10 alle 17 circa, presso Zanhotel Europa, via Cesare Boldrini, nella Sala Londra, e sarà dedicato ai colleghi dell’area macroregionale comprendente l’Emilia-Romagna e le regioni vivine. La partecipazione è aperta a tutti gli iscritti all’Inpgi, ma sarebbe opportuna soprattutto la presenza dei colleghi più impegnati nell’attività associativa e nelle strutture sindacali di base della categoria, per promuovere e facilitare la diffusione delle informazioni in maniera capillare. Il seminario è concepito per illustrare le possibilità per i giornalisti libero-professionisti di accedere a bandi europei per finanziare la propria attività professionale, oltre alla diffusione del sistema previdenziale e degli ammortizzatori sociali, argomenti di attuale interesse, dando ai partecipanti la possibilità di interloquire direttamente con i vertici dell’Istituto.

Per consentire la migliore organizzazione logistica e la predisposizione del materiale informativo, le adesioni dovranno pervenire entro entro lunedì 10 febbraio all’indirizzo mail dedicato, welfare.giornalisti@gmail.com, inviando la scheda di adesione. Allo stesso indirizzo sarà possibile inviare da subito eventuali quesiti per i relatori, che sarà nostra cura sottoporre agli stessi in via preventiva, in modo da assicurare il più completo svolgimento dei lavori. Anche i quesiti dovrebbero arrivare sulla casella mail dedicata entro il 10 febbraio. Per i colleghi non residenti a Bologna città, che abbiano comunicato la propria partecipazione nei tempi fissati, è previsto un rimborso delle spese di viaggio per un importo massimo di euro 100 (cento) a persona. Il programma definitivo e ogni ulteriore dettaglio organizzativo saranno forniti anche ai singoli iscritti man mano che saranno definiti.


Scarica il materiale: Il programma definitivo | Il modulo di rimborso per le spese di viaggio | La scheda di adesione

Da http://www.aser.bo.it/

mercoledì 5 febbraio 2014

A proposito della legge 150 ... la libera interpretazione

Se una norma di legge non viene applicata non da un utente qualsiasi, ma da due alte istituzioni delle stato, come due ministeri, cosa possiamo fare?  Certamente denunciare pubblicamente e con forza la grave inadempienza, ma poco altro perché nel caso in questione non sono previste sanzioni.

Ma a quale legge ci riferiamo e a quale norma?  Alla legge 150 del 2000 che disciplina le attività di informazione e di comunicazione del settore pubblico. In questa legge, spesso e a ragione  criticata per le non poche ambiguità che presenta e che nascono dai troppi "... possono" e dai pochi "... devono" riferiti al soggetto "pubbliche amministrazioni", una distinzione appare comunque chiara.  Ed è la netta individuazione di tre precisi ruoli: il portavoce, l'ufficio stampa e l'ufficio relazioni con il pubblico (URP).

Ciascuno di questi tre ruoli ha, infatti, una sua funzione specifica. Il portavoce riporta l'opinione dell'organo di vertice, quindi ne supporta e promuove il pensiero, l'ufficio stampa rappresenta invece l'istituzione e copre un ruolo di informazione giornalistica, l'URP infine si rapporta con i cittadini singoli e associati per garantire i loro diritti e per favorire la partecipazione.


In sostanza gli articoli 6, 7, 8 e 9 della legge 150 definiscono una chiara separazione tra queste funzioni, separazione che, se vogliamo usare termini un po' bruschi, è quella che c'è tra propaganda, informazione e comunicazione.

Ovviamente sappiamo che questa distinzione in una struttura pubblica strettamente legata alla politica come quella di un ministero è difficile da  attuare. Ma se esiste una legge che individua la divisione dei ruoli, è doveroso tradurre in pratica la distinzione. Invece in due attuali ministeri del Governo Letta, quello del Lavoro e quello della Giustizia, rispettivamente guidati da Giovannini e dalla Cancellieri, in spregio ad un minimo di aderenza a ciò che il parlamento ha approvato,  il portavoce e il capo ufficio stampa sono la medesima persona, lasciando così intendere che propaganda e informazione coincidano. Il cittadino, smarrito e umiliato non sa cosa pensare. Probabilmente si ricorderà della scena del film Il marchese del Grillo  dove il potente signorotto dice ai suoi  :  “… io so io, ... e voi non siete un c...!

La scomparsa dell'amico e collega Ugo Armati



Nei giorni scorsi Ugo Mario Armati, consigliere tesoriere del Gruppo nazionale Giornalisti Uffici Stampa (Gus), nonché del Gruppo Romano e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti è deceduto. Nel corso della sua lunga attività all’interno delle istituzioni giornalistiche è stato  membro dell’Esecutivo del CNOG, presidente della Commissione amministrativa sempre del CNOG, tesoriere dell’Angpi, l’associazione nazionale giornalisti pubblicisti, dell’Unione giornalisti europei per il federalismo secondo Altiero Spinelli e dell’Eapo&IC. E’ stato inoltre delegato ai congressi della Fnsi di Marina di Castellaneta e di Bergamo.

Qui di seguito pubblichiamo il ricordo pronunciato da Gino Falleri, presidente nazionale del Gus, al termine della funzione religiosa, che ha visto presenti, tra gli altri, i dirigenti delle istituzioni giornalistiche Enzo Iacopino, Franco Siddi e Giovanni Rossi, nonché i consiglieri nazionali dell’ordine Carlo Felice Corsetti, Mauro De Vincentiis, Vittorio Esposito e Roberto Rossi, Erano inoltre presenti Gianluca Bardelli, consigliere segretario del Gus Romano, Antonio Berlingeri, Giorgio Prinzi, Emilio Carsana e Brunetto Fantauzzi colleghi ed amici di Ugo Armati.
*          *          *
Chi era Ugo Armati? Si può tutto sintetizzare  in cinque aggettivi: è stato un uomo buono, un collega onesto ed un mio amico fedele, fraterno e generoso per quasi 56 anni. La prima volta che l’ho incontrato è stato nel marzo del 1958. Da allora sono nati un sodalizio professionale ed una grande amicizia, che si sono chiusi purtroppo ieri mattina quando il sole non era ancora sorto.

Lui che amava il caldo e non lo soffriva. A Kuala Lumpur, con le sue bollenti temperature estive, camminava spedito come se stesse a 500 metri sopra il livello del mare. A Dublino, dove il caldo non si sente nemmeno ad agosto, era conosciuto per una battuta di Karl O’Connor, che è stato un nostro insegnante d’inglese, come l’uomo del cappello.

Ho detto che è stato un uomo buono. Lo confermano le parole della Federazione nazionale della stampa italiana espresse da Franco Siddi e riprese pure da Carlo Parisi, vice segretario della Fnsi. Ugo era un costruttore di ponti, non di barriere. Ha sempre cercato di dirimere le controversie e di riappacificare gli animi. Al Consiglio nazionale dell’Ordine era conosciuto come Ugo e tutti sapevano chi fosse Ugo.

Era nella sua natura. Per tutti aveva una parola buona, anche per chi lo aveva dileggiato e più di uno l’ha fatto. Lui era un uomo onesto e sincero.

Ugo è il stato il consigliere principe della politica che il Gruppo Pubblicisti Unitari di Stampa Romana ha impostato e portato avanti per gl’interessi del colleghi. Uno scambio di opinioni e di confronto improntato sempre su una grande lealtà e alle volte pure frizzantino.

E’ stato l’inseparabile amico e compagno di tanti viaggi, non solo quelli effettuati per assolvere l’incarico di commissari governativi per l’emigrazione. Ma quelli organizzati ed effettuati per conto nostro. Dall’Argentina all’Australia, dalla Corea alla Cina, dalla Malesia alla Nuova Zelanda, fino a Wellington.

Non solo vedere cose nuove, ma anche per dare vita a confronti con i colleghi di quelle nazioni. Per sapere sempre di più sul mondo dell’informazione e sulle condizioni dei giornalisti. Sulla deontologia.

Ora Ugo mi ha lasciato solo, ha lasciato la sua famiglia, Santina, Cecilia e Riccardo, ma ha lasciato anche tanti colleghi ancora increduli e che hanno voluto manifestare con gli attuali mezzi di comunicazione il loro affetto ad un uomo che non ha mai mancato di mostrare la sua solidarietà, il suo affetto e la sua amicizia.

Ciao, Professore.




sabato 1 febbraio 2014

CHI SIAMO

Il Direttivo del Gus Emilia Romagna eletto il 20 gennaio 2012 è attualmente così composto:
presidente Maria Luigia Casalengo, vice presidente Stefano Gruppuso, segretario Andrea Guolo, tesoriere Mary Spataro, consiglieri: Pietro Barberini , Giulio Biasion, Emilio Bonavita, Vinicio Dall'Ara, Vito Di Stasi, Marzia Ferrari, Giuliano Giubelli, Letizia Maini, Giulia Piazza, Giulia Rovinetti, Giuseppe Sangiorgi, Mary Spataro.
Consiglieri invitati permanenti: Serena Bersani Presidente Aser, Giovanni Rossi Presidente nazionale Fnsi.