Ecco la locandina che annuncia la presentazione dell'ultimo lavoro di Gianni Campi, dirigente e manager di importanti gruppi industriali italiani e di banche nonché vicepresidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti dal 1984 al 1992 e dal 1995 al 2001.
L'appuntamento è per le ore 18 presso il salone dei Carracci della sede Ascom, in Strada Maggiore, 23 Bologna
venerdì 28 febbraio 2014
sabato 15 febbraio 2014
Un utile promemoria ... per chi lavora e per il datore di lavoro
Carta dei doveri del giornalista degli
Uffici Stampa
Si definisce come attività di Ufficio Stampa
una funzione prettamente giornalistica, in quanto diffonde notizie per conto di
aziende, organismi, enti privati o pubblici. Sono perciò esclusi dall’attività
di Ufficio Stampa differenti aspetti della comunicazione come relazioni
pubbliche, relazioni con i cittadini, marketing e pubblicità. Anche la figura
del “portavoce”, diffusa soprattutto in politica e negli organismi elettivi,
non è compresa nella definizione di Ufficio Stampa ed è quindi incompatibile con
il ruolo di addetto stampa, coordinatore o capo ufficio stampa.
L'Ufficio Stampa è la struttura primaria
dell'informazione giornalistica verso l’esterno. Il giornalista che vi opera è
tenuto ad osservare la Carta dei doveri che è il fondamentale documento
deontologico di riferimento per tutti gli iscritti all’Ordine, a prescindere
dalla natura contrattuale e dal tipo di incarico ricoperto e da eventuale altra
attività svolta, e le norme deontologiche fissate dalla legge professionale
oltre a quelle enunciate in documenti ufficiali dell'Ordine (Carta dei doveri,
Carta di Treviso sui minori), Carta dei doveri dell'informazione economica e
finanziaria, Carta di Roma, Carta di Firenze) ed a quelle che verranno adottate
in futuro dall'Ordine.
Il giornalista che opera negli Uffici Stampa
delle amministrazioni pubbliche agisce in conformità a due principi
fondamentali contenuti nella legge 150/2000: il diritto dei cittadini di essere
informati e il diritto/dovere delle istituzioni pubbliche di informare. I giornalisti
che lavorano negli Uffici Stampa, sia pubblici sia privati, sono tenuti a
partecipare alle attività di formazione e aggiornamento professionale
permanente, promosse direttamente o indirettamente dal Consiglio Nazionale,
seguendo i percorsi formativi definiti per i giornalisti sia professionisti sia
pubblicisti.
In ogni caso, sia nelle strutture pubbliche
che nel privato, il giornalista, in armonia con quanto prescrivono la legge
69/1963 istitutiva dell’ordine professionale, le norme deontologiche, e - per
gli enti pubblici - la legge 150/2000, è tenuto, pur in un doveroso ambito di
collaborazione, a separare nettamente il proprio compito da quello di altri
soggetti che operano nel campo della comunicazione. La qualificazione di
ufficio stampa e la denominazione di addetto stampa o capo ufficio stampa sono
riservate unicamente agli iscritti all’ODG.
Il giornalista dell’Ufficio Stampa accetta
indicazioni e direttive soltanto dai soggetti che nell’ambito dell’ente,
organizzazione o azienda, hanno titolo esplicito per fornirgliele, ovvero dal
giornalista capo ufficio stampa o coordinatore e, laddove non esiste, dal
responsabile dell’attività di informazione dell’Ente medesimo, purché
naturalmente le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, alle
carte deontologiche, al Contratto di lavoro.
Il giornalista deve uniformare il proprio
comportamento professionale al principio fondamentale dell’autonomia
dell’informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell’Ufficio Stampa
nell’ambito della struttura pubblica o privata in cui opera.
Il giornalista direttore responsabile di house
organ, siti web, newsletter o altri mezzi di informazione aziendale, purché si
tratti di testate registrate, esercita i diritti e doveri della firma. Ciò
comporta l’adozione di scelte relative alla correttezza dei contenuti dei quali
risponde, oltre che in sede civile e penale, anche rispetto all’Ordine dei
giornalisti.
Il giornalista deve operare nella
consapevolezza che la propria responsabilità verso i cittadini non può essere
condizionata o limitata da alcuna ragione particolare o di parte o
dall’interesse economico. In tal senso ha l'obbligo di difendere la propria
autonomia e credibilità professionale secondo i principi di responsabilità e
veridicità fissati nella legge istitutiva dell’Ordine.
In particolare, nelle istituzioni di natura
assembleare e nelle assemblee che svolgono attività informativa in modo
associato e nelle quali operano sia la struttura di informazione dell’organo
assembleare che quella dell’organo esecutivo, il capo ufficio stampa e/o
coordinatore garantiscono il pieno rispetto della dialettica e del pluralismo
delle posizioni politiche, evitando ogni commistione tra l’informazione
dell’assemblea e quella dell’Esecutivo.
Secondo quanto prescrive la Carta dei doveri,
il giornalista che opera in un Ufficio Stampa non può ricevere né fornire doni
o altre utilità che possano limitarne l’autonomia e la credibilità
professionale.
Il giornalista degli Uffici stampa non può
assumere, nell'arco di vigenza del rapporto di lavoro, collaborazioni,
incarichi o responsabilità in conflitto con la sua funzione di imparziale ed
attendibile operatore dell'informazione.
La violazione di queste regole integranti lo
spirito dell’art. 2 della Legge 03.02.1963 n. 69 comporta l’applicazione delle
norme contenute nel Titolo III della stessa legge.
Documento approvato
dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti nella riunione del 10
novembre 2011.
mercoledì 12 febbraio 2014
Save the date ...
Bologna martedì 18 febbraio un seminario Inpgi: “Non c’è previdenza senza lavoro” |
Il forMedia Istituto per la formazione al giornalismo e alla comunicazione multimediale, già accreditato per la formazione alla Fnsi, ha ricevuto dall’INPGI l’incarico di organizzare, anche quest’anno, una serie di seminari sul tema “Non c’è previdenza senza lavoro. Per un nuovo welfare dei giornalisti italiani: protezione sociale, microcredito e formazione”. |
Il primo appuntamento è previsto a Bologna martedì 18 febbraio, dalle 10 alle 17 circa, presso Zanhotel Europa, via Cesare Boldrini, nella Sala Londra, e sarà dedicato ai colleghi dell’area macroregionale comprendente l’Emilia-Romagna e le regioni vivine. La partecipazione è aperta a tutti gli iscritti all’Inpgi, ma sarebbe opportuna soprattutto la presenza dei colleghi più impegnati nell’attività associativa e nelle strutture sindacali di base della categoria, per promuovere e facilitare la diffusione delle informazioni in maniera capillare. Il seminario è concepito per illustrare le possibilità per i giornalisti libero-professionisti di accedere a bandi europei per finanziare la propria attività professionale, oltre alla diffusione del sistema previdenziale e degli ammortizzatori sociali, argomenti di attuale interesse, dando ai partecipanti la possibilità di interloquire direttamente con i vertici dell’Istituto. Per consentire la migliore organizzazione logistica e la predisposizione del materiale informativo, le adesioni dovranno pervenire entro entro lunedì 10 febbraio all’indirizzo mail dedicato, welfare.giornalisti@gmail.com, inviando la scheda di adesione. Allo stesso indirizzo sarà possibile inviare da subito eventuali quesiti per i relatori, che sarà nostra cura sottoporre agli stessi in via preventiva, in modo da assicurare il più completo svolgimento dei lavori. Anche i quesiti dovrebbero arrivare sulla casella mail dedicata entro il 10 febbraio. Per i colleghi non residenti a Bologna città, che abbiano comunicato la propria partecipazione nei tempi fissati, è previsto un rimborso delle spese di viaggio per un importo massimo di euro 100 (cento) a persona. Il programma definitivo e ogni ulteriore dettaglio organizzativo saranno forniti anche ai singoli iscritti man mano che saranno definiti. Scarica il materiale: Il programma definitivo | Il modulo di rimborso per le spese di viaggio | La scheda di adesione Da http://www.aser.bo.it/ |
mercoledì 5 febbraio 2014
A proposito della legge 150 ... la libera interpretazione
Se una norma di legge non viene applicata non da un utente
qualsiasi, ma da due alte istituzioni delle stato, come due ministeri, cosa
possiamo fare? Certamente denunciare
pubblicamente e con forza la grave inadempienza, ma poco altro perché nel caso
in questione non sono previste sanzioni.
Ma a quale legge ci riferiamo e a quale norma? Alla legge 150 del 2000 che disciplina le
attività di informazione e di comunicazione del settore pubblico. In questa legge, spesso e a
ragione criticata per le non poche
ambiguità che presenta e che nascono dai troppi "... possono" e dai pochi "... devono" riferiti al soggetto "pubbliche
amministrazioni", una distinzione
appare comunque chiara. Ed è la netta individuazione di tre precisi
ruoli: il portavoce, l'ufficio stampa e l'ufficio relazioni con il pubblico
(URP).
Ciascuno di questi tre ruoli ha, infatti, una sua funzione
specifica. Il portavoce riporta l'opinione dell'organo di vertice, quindi ne
supporta e promuove il pensiero, l'ufficio stampa rappresenta invece
l'istituzione e copre un ruolo di informazione giornalistica, l'URP infine si
rapporta con i cittadini singoli e associati per garantire i loro diritti e per
favorire la partecipazione.
In sostanza gli articoli 6, 7, 8 e 9 della legge 150 definiscono
una chiara separazione tra queste funzioni, separazione che, se vogliamo usare
termini un po' bruschi, è quella che c'è tra propaganda, informazione e comunicazione.
Ovviamente sappiamo che questa distinzione in una struttura
pubblica strettamente legata alla politica come quella di un ministero è
difficile da attuare. Ma se esiste una legge che individua la divisione
dei ruoli, è doveroso tradurre in pratica la distinzione. Invece in due attuali
ministeri del Governo Letta, quello del Lavoro e quello della Giustizia,
rispettivamente guidati da Giovannini e dalla Cancellieri, in spregio ad un
minimo di aderenza a ciò che il parlamento ha approvato, il
portavoce e il capo ufficio stampa
sono la medesima persona, lasciando
così intendere che propaganda e informazione coincidano. Il cittadino, smarrito
e umiliato non sa cosa pensare. Probabilmente si ricorderà della scena del film
Il marchese del Grillo dove il potente signorotto dice ai
suoi :
“… io so io, ... e voi non siete
un c...! “
La scomparsa dell'amico e collega Ugo Armati
Nei giorni
scorsi Ugo Mario Armati, consigliere tesoriere del Gruppo nazionale Giornalisti Uffici Stampa (Gus), nonché del Gruppo
Romano e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti è deceduto. Nel
corso della sua lunga attività all’interno delle istituzioni giornalistiche è
stato membro dell’Esecutivo del CNOG,
presidente della Commissione amministrativa sempre del CNOG, tesoriere
dell’Angpi, l’associazione nazionale giornalisti pubblicisti, dell’Unione
giornalisti europei per il federalismo secondo Altiero Spinelli e
dell’Eapo&IC. E’ stato inoltre delegato ai congressi della Fnsi di Marina
di Castellaneta e di Bergamo.
Qui di seguito pubblichiamo il
ricordo pronunciato da Gino Falleri, presidente nazionale del Gus, al termine della funzione religiosa,
che ha visto presenti, tra gli altri, i dirigenti delle istituzioni
giornalistiche Enzo Iacopino, Franco Siddi e Giovanni Rossi, nonché i
consiglieri nazionali dell’ordine Carlo Felice Corsetti, Mauro De Vincentiis,
Vittorio Esposito e Roberto Rossi, Erano inoltre presenti Gianluca Bardelli,
consigliere segretario del Gus Romano, Antonio Berlingeri, Giorgio Prinzi,
Emilio Carsana e Brunetto Fantauzzi colleghi ed amici di Ugo Armati.
*
* *
Chi era Ugo
Armati? Si può tutto sintetizzare in cinque
aggettivi: è stato un uomo buono, un collega onesto ed un mio amico fedele,
fraterno e generoso per quasi 56 anni. La prima volta che l’ho incontrato è
stato nel marzo del 1958. Da allora sono nati un sodalizio professionale ed una
grande amicizia, che si sono chiusi purtroppo ieri mattina quando il sole non
era ancora sorto.
Lui che
amava il caldo e non lo soffriva. A Kuala Lumpur, con le sue bollenti
temperature estive, camminava spedito come se stesse a 500 metri sopra il
livello del mare. A Dublino, dove il caldo non si sente nemmeno ad agosto, era
conosciuto per una battuta di Karl O’Connor, che è stato un nostro insegnante
d’inglese, come l’uomo del cappello.
Ho detto che
è stato un uomo buono. Lo confermano le parole della Federazione nazionale
della stampa italiana espresse da Franco Siddi e riprese pure da Carlo Parisi,
vice segretario della Fnsi. Ugo era un
costruttore di ponti, non di barriere.
Ha sempre cercato di dirimere le controversie e di riappacificare gli animi. Al
Consiglio nazionale dell’Ordine era conosciuto come Ugo e tutti sapevano chi
fosse Ugo.
Era nella
sua natura. Per tutti aveva una parola buona, anche per chi lo aveva dileggiato
e più di uno l’ha fatto. Lui era un uomo onesto e sincero.
Ugo è il
stato il consigliere principe della politica che il Gruppo Pubblicisti Unitari
di Stampa Romana ha impostato e portato avanti per gl’interessi del colleghi.
Uno scambio di opinioni e di confronto improntato sempre su una grande lealtà e
alle volte pure frizzantino.
E’ stato
l’inseparabile amico e compagno di tanti viaggi, non solo quelli effettuati per
assolvere l’incarico di commissari governativi per l’emigrazione. Ma quelli
organizzati ed effettuati per conto nostro. Dall’Argentina all’Australia, dalla
Corea alla Cina, dalla Malesia alla Nuova Zelanda, fino a Wellington.
Non solo
vedere cose nuove, ma anche per dare vita a confronti con i colleghi di quelle
nazioni. Per sapere sempre di più sul mondo dell’informazione e sulle
condizioni dei giornalisti. Sulla deontologia.
Ora Ugo mi
ha lasciato solo, ha lasciato la sua famiglia, Santina, Cecilia e Riccardo, ma
ha lasciato anche tanti colleghi ancora increduli e che hanno voluto manifestare
con gli attuali mezzi di comunicazione il loro affetto ad un uomo che non ha
mai mancato di mostrare la sua solidarietà, il suo affetto e la sua amicizia.
Ciao, Professore.
sabato 1 febbraio 2014
CHI SIAMO
Il Direttivo
del Gus Emilia Romagna eletto il 20 gennaio 2012 è attualmente così composto:
presidente
Maria Luigia Casalengo, vice presidente Stefano Gruppuso, segretario Andrea
Guolo, tesoriere Mary Spataro, consiglieri: Pietro Barberini , Giulio Biasion,
Emilio Bonavita, Vinicio Dall'Ara, Vito Di Stasi, Marzia Ferrari, Giuliano
Giubelli, Letizia Maini, Giulia Piazza, Giulia Rovinetti, Giuseppe Sangiorgi,
Mary Spataro.
Consiglieri
invitati permanenti: Serena Bersani Presidente Aser, Giovanni Rossi Presidente
nazionale Fnsi.
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