Se una norma di legge non viene applicata non da un utente
qualsiasi, ma da due alte istituzioni delle stato, come due ministeri, cosa
possiamo fare? Certamente denunciare
pubblicamente e con forza la grave inadempienza, ma poco altro perché nel caso
in questione non sono previste sanzioni.
Ma a quale legge ci riferiamo e a quale norma? Alla legge 150 del 2000 che disciplina le
attività di informazione e di comunicazione del settore pubblico. In questa legge, spesso e a
ragione criticata per le non poche
ambiguità che presenta e che nascono dai troppi "... possono" e dai pochi "... devono" riferiti al soggetto "pubbliche
amministrazioni", una distinzione
appare comunque chiara. Ed è la netta individuazione di tre precisi
ruoli: il portavoce, l'ufficio stampa e l'ufficio relazioni con il pubblico
(URP).
Ciascuno di questi tre ruoli ha, infatti, una sua funzione
specifica. Il portavoce riporta l'opinione dell'organo di vertice, quindi ne
supporta e promuove il pensiero, l'ufficio stampa rappresenta invece
l'istituzione e copre un ruolo di informazione giornalistica, l'URP infine si
rapporta con i cittadini singoli e associati per garantire i loro diritti e per
favorire la partecipazione.
In sostanza gli articoli 6, 7, 8 e 9 della legge 150 definiscono
una chiara separazione tra queste funzioni, separazione che, se vogliamo usare
termini un po' bruschi, è quella che c'è tra propaganda, informazione e comunicazione.
Ovviamente sappiamo che questa distinzione in una struttura
pubblica strettamente legata alla politica come quella di un ministero è
difficile da attuare. Ma se esiste una legge che individua la divisione
dei ruoli, è doveroso tradurre in pratica la distinzione. Invece in due attuali
ministeri del Governo Letta, quello del Lavoro e quello della Giustizia,
rispettivamente guidati da Giovannini e dalla Cancellieri, in spregio ad un
minimo di aderenza a ciò che il parlamento ha approvato, il
portavoce e il capo ufficio stampa
sono la medesima persona, lasciando
così intendere che propaganda e informazione coincidano. Il cittadino, smarrito
e umiliato non sa cosa pensare. Probabilmente si ricorderà della scena del film
Il marchese del Grillo dove il potente signorotto dice ai
suoi :
“… io so io, ... e voi non siete
un c...! “