Martella: da gennaio
via al cantiere ‘Editoria 5.0’.
Serve riforma organica per il settore, che
coinvolga tutte le parti
31/12/2019
“Il sistema editoriale attraversa, da almeno un
decennio, una crisi profonda e per molti versi inedita, per natura e
dimensione. È una crisi sistemica e strutturale, alla quale sarà possibile dare
risposta non solo adottando misure urgenti, che pure sono
indispensabili, ma anche e soprattutto individuando un nuovo paradigma
d’intervento, che orienti stabilmente ed efficacemente le politiche di sostegno
per i prossimi anni”. Ad affermarlo è il sottosegretario all’editoria Andrea
Martella, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore, in cui fa una sintesi
dei passi fatti finora dal Governo per il settore, indicando poi le mosse
future. Ecco in sintesi alcuni passaggi.
La legge di Bilancio – “(…) la legge di bilancio ha introdotto
un primo e importante pacchetto di misure urgenti per il settore editoriale, al
quale nei prossimi mesi farà seguito un organico intervento legislativo di
riforma di tutti gli strumenti, diretti e indiretti, di pubblico sostegno
all’editoria, che abbiamo chiamato ‘Editoria 5.0′”, scrive il sottosegretario
elencando poi alcuni elementi contenuti nella manovra, come il “congelamento”
nel 2020 “della riduzione dei finanziamenti all’editoria”. Tra le altre misure
lo stanziamento di 20 milioni di euro l’anno per promuovere la lettura
di quotidiani nelle scuole, l’estensione “all’acquisto di quotidiani
il bonus cultura per i diciottenni”, o la conferma e
l’estensione del tax credit per le edicole.
Martella si sofferma poi sulla norma che
riguarda i prepensionamenti per giornalisti e poligrafici. “Lo
abbiamo fatto per incentivare il mantenimento in attività delle imprese
editrici e stampatrici che investono per ristrutturarsi”, scrive. “Rivendichiamo
di aver portato stabilmente al 50% – il rapporto era di tre a uno – la quota
minima di turnover del personale: dal 2020 (…) ogni due uscite di giornalisti
dovrà essere assicurata almeno una nuova assunzione, con priorità per gli under
35 e per i precari storici delle stesse imprese e di quelle dello stesso
gruppo”. Sulla possibilità di assumere giovani non giornalisti, “ma con profili
coerenti con gli obiettivi di rilancio o funzionali alla conversione digitale”,
Martella scrive: “nessuna unilaterale imposizione e soprattutto nessuno
svilimento della professione giornalistica”.
Inpgi – Evitato il commissariamento con il
decreto ‘Milleproroghe’, Martella richiamando quanto detto da Conte durante la conferenza
di fine anno, ricorda la prossima attivazione di “un tavolo tecnico
con tutte le amministrazioni interessate”.
Equo compenso – Martella ribadisce l’intenzione
di arrivare “presto alla definizione di un nuovo quadro di regole, idoneo a
contrastare abusi e sfruttamento, per i professionisti dell’informazione”.
Cantiere Editoria 5.0 – “È una sfida “di
filiera” che coinvolge tanti segmenti. Per vincerla serve una visione
d’insieme, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati: i
giornalisti, gli editori, gli stampatori, i distributori, le edicole, i lettori
(…). E’ proprio a partire dal lavoro fatto in questi tre mesi che fin da
gennaio avvieremo – con il più ampio coinvolgimento delle parti – il cantiere
di “Editoria 5.0”, aggiunge il sottosegretario.“Una riforma è ormai
indispensabile. L’intervento pubblico a sostegno dell’editoria e del sistema
dell’informazione è non solo giustificato, ma addirittura “imposto” al
legislatore per il rispetto del pluralismo (…) Saremo chiamati anche a definire
le regole per l’affidamento dei servizi di informazione primaria alle agenzie
di stampa, in vista delle scadenze del 2020, e a dare al settore una nuova
cornice di regole compatibile con la disciplina europea. E le sfide che
affronteremo riguardano anche il rapporto con il web, con gli over the top, con
gli algoritmi: tutti temi che si intersecano con il recepimento della nuova
direttiva comunitaria sul copyright”, conclude.
(Primaonline)