lunedì 16 gennaio 2017

Nota del collega Claudio Visani sul cumulo previdenziale


No a interpretazioni restrittive sul cumulo  pensionistico gratuito
Pubblicato: 21/12/2016 17:05 

Il cumulo gratuito dei contributi previdenziali è legge. E' una conquista di giustizia ed equità e un enorme passo avanti per i lavoratori che hanno carriere spezzettate, ma l'applicazione della nuova norma alle condizioni di miglior favore per gli iscritti è ancora tutta da conquistare.
Le Casse autonome dei professionisti, infatti, stanno dando una interpretazione restrittiva della legge, sostenendo che per maturare il diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia con il cumulo servono i requisiti della legge Fornero, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per l'anzianità, 66 anni e 7 mesi per la vecchiaia, e non quelli più vantaggiosi previsti dai regolamenti dei diversi Istituti privatizzati.
L'Inpgi, per esempio, ha recentemente varato una riforma lacrime e sangue per i giornalisti (è ancora al vaglio dei ministeri vigilanti) che dal 2017 prevede il requisito minimo di 38 anni di contributi e 62 di età per la pensione anticipata (40 anni di contributi e 62 di età a regime, dal 2020); nonostante questo, sostiene che per andare in pensione con il cumulo dal prossimo 1 gennaio serviranno i 42 anni e 10 mesi della Fornero.
Una interpretazione contestata dal presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, che intervento martedì 20 dicembre alla conferenza stampa promossa alla Camera dal sottoscritto e dalla collega Daniela Binello, ha detto: "È evidente che le Casse professionali fanno resistenza, ma io credo che quella resistenza vada vinta. Se invece sarà confermata, verificheremo a livello parlamentare cosa fare".
Sulla stessa linea è l'onorevole Marialuisa Gnecchi (Pd), che da anni si batte per il superamento del ricongiungimento oneroso dei contributi ("regalo" di Sacconi-Berlusconi nel 2010), promotrice dell'emendamento che allarga anche alle Casse dei professionisti il cumulo gratuito, che spiega: "Queste ultime non sono obbligate ad applicare la Fornero e hanno l'autonomia necessaria per recepire la legge secondo i propri regolamenti".
E il senatore Giorgio Pagliari (Pd), che ha sostenuto la battaglia dei giornalisti per l'estensione del cumulo anche all'Inpgi, annuncia una interrogazione sul tema per chiedere l'applicazione del regime pensionistico più favorevole. Nella conferenza stampa, a cui hanno partecipato anche la vice presidente del Pd e storica portavoce di Romano Prodi, Sandra Zampa, esponenti di vertice dell'Inpgi, dell'Inps e della Federazione della stampa (Fnsi), è stato affrontato anche il problema di chi, non essendoci ancora la legge sul cumulo, in questi anni per poter andare in pensione ha dovuto subire l'estorsione del ricongiungimento oneroso pagando somme ingenti, con rate che in molti casi si mangiano la metà e anche i due terzi della pensione "virtuale" .
Per queste persone la legge non ha previsto alcuna misura risarcitoria, mentre ha dato la facoltà a chi ha in corso la ricongiunzione e non è ancora pensionato, di aderire al cumulo e richiedere la restituzione delle somme versate. Anche su questo tema Gnecchi e Pagliari hanno annunciato interrogazioni fotocopia alla Camera e al Senato per chiedere quanti sono quelli che hanno pagato negli ultimi sei anni, per quali importi e per sollecitare una norma a sanatoria.
Damiano, dal canto suo, ha commentato: "Doversi ripagare la pensione dopo che la si è già pagata è un delitto contro la persona. Uno che ha lavorato 40 anni è giusto che vada in pensione, senza perdite né vantaggi. Il pagamento pro-quota della pensione, con ciascuna gestione che paga il proprio pezzo di pensione per gli anni di contributo versati, è un po' l'uovo di Colombo ma funziona. Se costa troppo liquidare le pensioni ricongiungendole in una sola, se ne paghino due".