Si è tenuta
nel tardo pomeriggio di
lunedì 12 dicembre 2016
l’assemblea del
Gruppo
giornalisti Uffici Stampa dell’Emilia-Romagna (GUS ER)
nella sede del
Circolo
Ufficiali di Bologna.
Alla riunione hanno partecipato 15 colleghi
rappresentativi di differenti realtà economiche e territoriali (oltre che dal
capoluogo vi erano colleghi provenienti da Ferrara e da Imola).
L’assemblea
è stata aperta da una relazione del Presidente del GUS regionale, Stefano
Gruppuso, il quale ha ricordato i problemi aperti e le cose fatte.
In
particolare, tra i problemi ancora aperti, ha citato la non ancora piena
applicazione della legge 150 del 2000, essendo rimasta inattuata la definizione
del profilo professionale dei colleghi addetti stampa pubblici e il continuo
diffondersi di bandi e selezioni che non tengono conto delle norme di legge e
del ruolo giornalistico.
Da questo punto di vista è stata sottolineata la
novità positiva rappresentata dall’approvazione, da parte della Camera dei
deputati, di un ordine del giorno, fatto proprio dal governo, presentato da un
gruppo di parlamentari del PD, tra i quali la bolognese on. Sandra Zampa.
la legge a 16 anni dalla sua approvazione.
Al Senato è stata presentata una mozione
NCD-UDC dal contenuto analogo con in più l’esplicita richiesta di applicazione
del contratto giornalistico agli addetti stampa della Pubblica amministrazione.
Tra le attività svolte Gruppuso ha citato le iniziative di formazione
professionale auspicando che quei moduli vengano ripetuti nel prossimo triennio
di formazione e la pur difficoltosa, per i tempi che sono stati necessari,
intesa con l’ANCI regionale.
Su sollecitazione del nostro Sindacato, l’Associazione
regionale dei Comuni ha inviato una lettera a tutti i sindaci invitandoli a
rispettare la legge 150, il ruolo dei giornalisti ed a rapportarsi con
l’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (ASER) per affrontare le
problematiche lavorative del settore. Gruppuso ha rilanciato l’idea di una
indagine regionale sullo stato degli uffici stampa e della convocazione degli
Stati generali nazionali degli Uffici stampa.
Il dibattito
è stato moderato da Giovanni Rossi, Presidente onorario del GUS nazionale, il
quale ha ricordato che, in base ad una rilevazione del nostro Istituto
previdenziale (INPGI) risalente al 19
ottobre del 2015, sono 51 gli enti pubblici emiliano-romagnoli che hanno
giornalisti alle proprie dipendenze e per i quali, quindi, versano
obbligatoriamente i contributi previdenziali all’INPGI.
Tra questi: vi sono 2
agenzie ambientali; 7 aziende sanitarie; 1 Camera di commercio; 30 Comuni; la
Città metropolitana; 6 Provincie; la Regione; 2 Università. Per la verità viene
anche conteggiato un partito, quello democratico. Complessivamente sono 109
colleghi di cui 70 con contratto del pubblico impiego e 39 con il contratto
giornalistico di natura privatistica.
Nella
relazione e nelle comunicazioni si è parlato anche della recente, positiva,
applicazione anche alla nostra categoria del cumulo non oneroso tra diverse
gestioni previdenziali, così come previsto dalla legge di stabilità.
Nel
dibattito sono intervenuti Roberto Zalambani, Tino Ferrari, Riccardo Forni,
Giuseppe Sangiorgi, Antonio Farnè, Serena Bersani, Vinicio Dall’Ara.
L’on. Sandra Zampa assente perché trattenuta a
Roma dalla contemporanea riunione della Direzione del PD ha
inviato un messaggio confermando il proprio impegno su questi temi.
Ecco l'OdG approvato dalla Camera il 5 ottobre 2016.
Editoria:
accolto odg
contratto giornalistico uffici stampa
Nell'ambito dell'approvazione della
legge sull'editoria, il Governo ha accolto un ordine del giorno
a prima firma del deputato umbro del Pd Walter Verini con
"l'invito al Governo ad affrontare la questione dell'estensione
del Contratto di lavoro giornalistico a tutti coloro che operano
a vario titolo negli uffici stampa della pubblica
amministrazione".
Il provvedimento è stato sottoscritto anche dagli onorevoli
Francesco Garofani, Sandra Zampa, Alessia Rotta,
Piero Martino e Michele Anzaldi
tutti del Partito Democratico
L'ordine del giorno " nel ritenere l'attuazione della Legge 150 non più procrastinabile,
impegna il Governo
a mettere
in atto, attraverso il ministero della funzione pubblica, ogni
iniziativa che, coinvolgendo i soggetti rappresentativi di
Regioni, Comuni e sistema pubblico allargato, sia atta a sanare
in tempi rapidi questa situazione". "A distanza di ormai sedici
anni dall'entrata in vigore della legge 150/200 - spiega Verini
- non è stato ancora avviato il confronto con l'organizzazione
sindacale rappresentativa dei giornalisti per la
regolamentazione dei profili professionali e dei relativi
trattamenti dei giornalisti occupati negli uffici stampa degli
enti pubblici.
Ora si apre una fase nuova, speriamo risolutiva
per i giornalisti che lavorano negli uffici stampa della
pubblica amministrazione". (ANSA).