Il Consiglio nazionale all'Aran: è inaccettabile escludere i giornalisti dal confronto sugli Uffici stampa nella P.A.
08/05/2018
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei
Giornalisti, riunito oggi a Roma, ribadisce la centralità del ruolo dei
giornalisti nelle attività di relazione con il sistema dei media nella pubblica
amministrazione.
Gli uffici stampa nella PA svolgono un ruolo fondamentale per la trasparenza al fine del buon funzionamento degli enti pubblici, adoperandosi per garantire una corretta informazione nell’interesse dei cittadini.
Gli uffici stampa nella PA svolgono un ruolo fondamentale per la trasparenza al fine del buon funzionamento degli enti pubblici, adoperandosi per garantire una corretta informazione nell’interesse dei cittadini.
Allo stato attuale vi è una grave carenza sul piano della rappresentatività per i giornalisti che svolgono questa delicata funzione. La Costituzione italiana garantisce il diritto alla rappresentanza sindacale, cosa che invece viene negata alla categoria nel settore degli uffici stampa pubblici.
L’ARAN (agenzia per la contrattazione nella P.A.) riconosce solo le rappresentanze sindacali con almeno il 5% nel comparto. Tale soglia esclude il confronto con la categoria dei giornalisti. E’ inaccettabile.
Il CNOG si impegna a mettere in campo tutte le
azioni necessarie, compresa quella della verifica di legittimità
Costituzionale, al fine di rivedere le norme che impediscono alle
rappresentanze dei giornalisti di svolgere il loro ruolo in sede di
contrattazione.
Il CNOG ritiene necessario rivedere al più il presto la normativa
sugli uffici stampa nella P.A. La legge 150/2000, nata con i migliori intenti,
è del tutto inadeguata alla nuova realtà.
Occorre ribadire che gli uffici stampa
pubblici siano composti e gestiti in maniera ineludibile obbligatoriamente da giornalisti con il relativo riconoscimento contrattuale; che le
procedure di selezione siano uniformi e trasparenti sull’intero territorio
nazionale e riguardino tutti gli enti pubblici.
Per questo occorre una rapida revisione
della legge 150 che tenga conto delle gravi, numerose criticità e
problematiche riscontrate nella sua applicazione.